Una domenica tra il 25 aprile e il 1 maggio, soleggiata da sembrare estate piena : che si fa ?
Si va a fare una gita fuori Roma, naturalmente . Decidiamo allora di andare a Bomarzo ma, essendo partiti tardi come nostro solito , optiamo per andare solo nel pomeriggio al parco.
Prima della visita al parco
Pro: l’autostrada era deserta . Presi dalla solita mania di cercare consigli e recensioni online ( come già raccontato tempo fa in questo articolo) decidiamo di affidarci alla rete per il pranzo. Prenotiamo quindi nel posto con il maggior numero di commenti positivi, non amando le sorprese .
Non vi sto a dire che posto è perché non mi è piaciuto molto, anzi quasi per niente. Non è mia intenzione sparlare di locali o attività altrui ma neanche dedicare spazio a chi non rientra nei miei canoni di lode, quindi sorvolo sull’identità volutamente. Cibo “senza infamia e senza lode” come direbbe mio marito , servizio lentissimo e anche poco cortese ( cameriere a parte ) , location inesistente, essendo tavoli di plastica allestiti avanti a un ingresso di un edificio e bagni al limite dell’indecenza ( bagno anzi, uno per tutti, grandi, piccini,ospiti interni e esterni ) .
Attigliano
Torniamo a noi. Prima di pranzo ci siamo soffermati ad Attigliano, nella piazzetta del municipio , carina e ben tenuta .
Saltiamo la paura pranzo e ci dirigiamo al parco .
Il parco dei mostri di Bomarzo
Pro: parcheggio ampio e libero, a differenza degli altri parchi visitati fino ad ora, le piazzole antistanti all’ingresso non erano a pagamento.
Le file per il biglietto non erano così lunghe, forse a causa dell’ora. Noi siamo arrivati intorno alle 15:30.
costo del biglietto: 10 € .
L’ingresso è davvero carino. Tutto il prato antistante l’entrata del parco e attinente al bar è pulito e curato.Fanno presente che non è possibile entrare con gli animali, qualcuno si arrabbia.
Ci consegnano con il biglietto una cartina con una infografica dei circa 35 punti da visitare lungo il percorso e una brevissima storia del posto. Decidiamo di seguire il consiglio e partire dal principio. Il Bosco sacro, così viene denominato anche questo parco risalente al XVI secolo , ha nella sua parte iniziale un’aura fiabesca. Tra cascate e scorci verdi , sembra di essere nello scenario di una favola piena di folletti e fate.
L’itinerario è composto da statue o costruzioni in pietra rappresentanti divinità, animali o scenari grotteschi , non scendo nei dettagli per evitare spoiler eccessivi . Se vi mostrassi ogni attrazione sarebbe inutile consigliare di andare .
Pro e contro della visita
Non ho apprezzato il monopolizzare delle attrazioni di alcuni gruppi e famiglie per farsi fotografare in ogni posa. Di sicuro non se ne può fare una colpa al parco stesso, alla fine sta all’educazione delle persone non costringere tutti i visitatori a fermarsi o aspettare ore per un book personalizzato .
L’erba incolta è un discorso a parte. Vero è che questo è un parco, bosco naturale ed è giusto che il verde la faccia da padrone ma allo stesso tempo in alcune aree, soprattutto se adibite a sosta, sarebbe il caso non prendesse il sopravvento .
Contro: non ci sono fontanelle nel parco dove ci si può dissetare. O fate come me, che avete sempre in borsa una bottiglietta di acqua per ogni emergenza oppure l’unico bar è all’ingresso con ( ovvia ) coda chilometrica data la temperatura .
Motto del giorno: più fontanelle e nasoni per tutti !
Ripensandoci
La visita è durata forse un paio di ore, ma non ci siamo fermati a sostare come facevano in tanti all’ombra degli alberi di ingresso .
il punto più carino è stato sicuramente la casa pendente, stranissimo l’effetto della costruzione . Molto scenografiche le cascate, da vera ambientazione fiabesca.
Usciti dal parco l’orario non consentiva una visita tranquilla a altri posti segnalati la vicino ,come ad esempio Villa Lante a Bagnaia .
Ci siamo ripromessi però di tornarci appena possibile .
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